Comitato Consultivo Misto di Rimini: le priorità 2023

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Una dottoressa con lo stetoscopio.

La nostra associazione è parte attiva dei Comitati Consultivi Misti dell’Azienda USL della Romagna, in particolare di quelli che fanno riferimento ai territori di Cesena e di Rimini.

Partecipiamo alle riunioni dei Comitati che hanno come missione quella di accompagnare le politiche sanitarie dell’AUSL, di raccogliere le osservazioni e gli orientamenti delle diverse associazioni di volontariato presenti sul territorio e di indicare temi sui quali un approfondimento è ritenuto indispensabile.

Nella riunione del 21 marzo 2023 del Comitato Consultivo Misto di Rimini, si è discusso il programma di attività per l’anno in corso.

Grazie al contributo del nostro Vicepresidente Gigi Contardi, che aveva presentato un documento con le priorità ritenute importanti dall’Associazione, la discussione si è subito incentrata sui temi per noi prioritari.

Abbiamo presentato il nostro Progetto “Facile DAE” per diffondere tra la popolazione del nostro territorio la sensibilizzazione all’impiego dei defibrillatori automatici o semi-automatici in caso di arresto cardiaco. È fondamentale in tale caso conoscere l’ubicazione dei defibrillatori, avere una conoscenza del loro funzionamento e possedere un minimo di manualità specifica. Per questo è indispensabile organizzare incontri divulgativi e formativi per il grande pubblico. Con uno slogan si potrebbe dire: poche mosse, una scossa, una vita salvata.

Il Comitato Consultivo ha espresso il suo interessamento al progetto e si è impegnato a esaminarlo quando quest’ultimo sarà definito concretamente dalla nostra associazione.

Il Comitato Consultivo Misto di Rimini, sempre nella riunione del 21 marzo 2023, definito anche le tre attività principali per l’anno in corso.

Affrontare la problematica della diffusione e dell’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico

L’accesso al Fascicolo non è facile e l’ottenimento dello SPID, o l’utilizzo della Carta di Identità Elettronica, non sono un’operazione semplice per una fetta importante della popolazione interessata. Per queste ragioni il Comitato Consultivo ha effettuato lo scorso 26 aprile un incontro con la Dott.ssa Mara Zavalloni, referente di Lepida, la società che gestisce gli accessi allo SPID. Si è, inoltre, deciso di creare un gruppo di lavoro, diretto da Gigi Contardi, per promuovere nei confronti dell’USL e delle Associazioni di volontariato tutte le azioni necessarie per favorire la conoscenza e l’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico.

Medici di Medicina generale

Il Medico di base è fondamentale per assicurare ad ognuno una corretta gestione della salute. L’esperienza del COVID ha dimostrato che una capillare presenza della Sanità Pubblica sul territorio è la condizione indispensabile per assicurare il diritto alla salute dei cittadini. Il ruolo del Medico di Medicina Generale deve essere meglio conosciuto e si devono instaurare rapporti chiari e di fiducia tra medici e pazienti. Per meglio affrontare e indirizzare le politiche delle nostre USL in materia si è deciso di organizzare una serie di incontri con giovani Medici di Medicina Generali per conoscere i loro punti di vista, le problematiche della loro attività e confrontare con loro le esperienze sul territorio delle differenti organizzazioni di volontariato.

Case della Salute e della Comunità

Le Case della Salute e della Comunità saranno in un prossimo futuro la realtà nuova del rapporto tra cittadini e Sanità Pubblica. Alcune sono già attive sul territorio, anche se in forma, a volte, incompleta; altre dovranno essere progettate o costruite. Il Comitato ha pensato che questo grande progetto non può essere gestito solo in modo amministrativo. È indispensabile che i cittadini, attraverso le loro associazioni di volontariato o di rappresentanza di interessi specifici, possano avere un’informazione precisa, di prima mano e tempestiva sulla loro realizzazione. Le differenti associazioni devono in primo luogo essere associate in fase di realizzazione e in seguito essere presenti all’interno delle Case per poter accompagnare i cittadini nei loro rapporti con questa nuova forma di sanità che deve esser vicina alle loro aspettative e ai loro bisogni. A tale scopo si è creato un gruppo di lavoro che dovrà presentare un programma di attività per l’anno in corso.

Anche il PNRR mette le Case della Comunità tra gli obiettivi principali: “La Casa della Comunità̀ è finalizzata a costituire il punto di riferimento continuativo per la popolazione, anche attraverso un’infrastruttura informatica, un punto prelievi, la strumentazione polispecialistica, e ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento. Tra i servizi inclusi è previsto, in particolare, il punto unico di accesso (PUA) per le valutazioni multidimensionali (servizi sociosanitari) e i servizi dedicati alla tutela della donna, del bambino e dei nuclei familiari secondo un approccio di medicina di genere. Potranno inoltre essere ospitati servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziani e fragili, variamente organizzati a seconda delle caratteristiche della comunità specifica.” (PNRR Azione 6)

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